Partecipazioni

neumi_2011
NEUMI
Genesi Editore per la collana Novazioni (2011)
Unamusica ‎– none, Into My Bed Recordings ‎– Into10
Libro + cd audio.

Dalla presentazione di Davide Riccio, autore del libro e ideatore e organizzatore dell’intero progetto:

Il progetto musicale “Neumi” consiste nell’aver proposto a musicisti, di varia provenienza e di diverso genere musicale, pagine di antiche notazioni da reinterpretare. A volte è una (re)interpretazione esatta, altre volte è una via di mezzo. Altre volte ancora sono libere interpretazioni, basate su idee e suggestioni del tutto personali, non solo basate sulla notazione musicale in senso stretto.
L’insigne collezionista, storico e paleografo norvegese Martin Schøyen ha infine autorizzato la riproducibilità (non esclusiva) di alcuni dei suoi antichi e preziosi manoscritti, utilizzati in corso d’opera.
La suggestione del progetto è stata quella di riunirsi intorno a tempi e modi altri e lontani, rari o perduti di fare e tramandare musica, come uomini del futuro che abbiano più o meno perso il proprio passato e, ritrovandone tracce misteriose e dimenticate, cerchino di riportarlo in vita.

Deadburger ha partecipato con il brano con Kirie eleison, reinterpretazione di uno spartito norvegese o danese del secolo XV, con notazione “TETE DE MARTEAU” (ovvero, scrittura “a testa di martello” su trigramma).

Nel libro “neumi” la genesi del brano dei Deadburger viene così raccontata da Vittorio Nistri:
La parola “Eleison” è stata la chiave che ci ha guidati nella nostra interpretazione del manoscritto.
spartito

 “Pietà” è ciò che chiediamo per le nostre mancanze a un Dio di Misericordia. Un Dio che ama i suoi figli, e proprio per questo è disponibile a perdonarli, nonostante i loro limiti e le loro debolezze.

Ma “pietà” è anche il grido dei tanti sciagurati, e delle tante sciagurate, che furono condannati alla tortura dai tribunali di una Chiesa troppe volte antitetica all’Amore inutilmente predicato da Cristo.
Violenza e sopraffazione in nome del Bene: antinomia frequente nella storia di molte religioni. Succede , quando sono gli uomini a creare Dio a propria immagine e somiglianza.

La base strumentale del nostro brano si attiene alle indicazioni tonali del Cantorinus, gravitando sulle poche note dello spartito (il la, il sol, e la sequenza re-do-si, senza diesis né bemolle).
E la cadenza ritmica sorda e ossessiva  è stata suggerita dall’immagine delle “teste di martello” – senza contare che la chitarra preparata è stata fisicamente suonata con un martello.

 La sequenza originale di note dello spartito norvegese era funzionale a un testo che, nel manoscritto che ci è stato sottoposto, risulta in gran parte illeggibile. Sicuramente era un testo composito, cioè non limitato all’invocazione “Kyrie Eleison – Christe Eleison”. La mancanza delle parole ha fatto si che la sequenza originale di note non potesse venire utilizzata nell’elaborazione delle linee vocali (che, dunque, sono state liberamente ideate).

Tale sequenza è stata invece integralmente utilizzata per la parte finale del brano, che è solo strumentale . Abbiamo programmato sul sequencer del Logic, una ad una, tutte le note della partitura originale, nell’ordine in cui appaiono sul manoscritto. Dopo di che, abbiamo assegnato a ciascuna delle note una durata casuale (per lo più sedicesimi, ma anche alcuni ottave e alcuni trentaduesimi). Il neuma medievale a testa di martello è stato così trasposto in una partitura aleatoria, dove vengono indicate le note ma non la loro durata, lasciata alla libera decisione dell’esecutore.

I venti secondi finali del brano sono l’esecuzione via computer di questa partitura aleatoria. Per non disperdere la tensione del resto del brano, abbiamo utilizzato sintetizzatori con suoni mal temperati, così da  rendere la partitura meno consonante ( e meno consolante).

ALESSANDRO CASINI – chitarra preparata, cori
VITTORIO NISTRI – synth, manipolazioni elettroniche, arrangiamenti
CARLO SCIANNAMEO – basso, cori
SIMONE TILLI – voce solista, cori
IVAN BROCCARDO – timpano

Il cdbook (cd + libro) è disponibile su Discogs.

 

luther_1999
LUTHER BLISSET THE OPEN POP STAR
WOT4 Recods (1999)

Deadburger venne invitato da Luther Blissett a partecipare all’album del suo seppuku (suicidio rituale giapponese).

Luther Blissett era il nome multiplo utilizzato da un imprecisato numero di artisti ed operatori controculturali negli anni ’90.
Nel 1999, i “nuclei storici” del progetto Luther Blissett, la cui vera identità non è mai stata ufficialmente rivelata, terminarono la loro creatura (lasciando comunque libero chiunque lo voglia di resuscitarla) con un seppuku virtuale, che venne commemorato con la pubblicazione dell’album The Open Pop Star.

Il brano di Deadburger, “Antigrammatica”, vede la partecipazione straordinaria di Piero Cannata, noto art-serial killer, la cui voce è stata registrata nell’Ospedale Psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.
cannataCannata, ex pittore con studi al Dams e a Parigi, ha spezzato a martellate il piede destro del David di Michelangelo; sfregiato due quadri del ‘400 a Prato e una statua al museo Marino Marini; scarabocchiato a pennarello un quadro di Pollock. Il Luther Blissett Project lo aveva adottato come simbolo di “critica artistica radicale”.

A parte la distruzione dell’arte, Cannata aveva un’altra missione nella vita: riformare la grammatica italiana. Negli anni trascorsi nel manicomio giudiziario di Montelupo, lavorò giorno e notte alla sua Antigrammatica, l’opera per la quale voleva essere ricordato dalla posterità.
L’idea portante di questa rivoluzione linguistica era attribuire alla tonalità con cui si pronuncia un fonema la funzione di determinarne il significato. Una intera conversazione potrebbe basarsi su una sola frase (“Amare Maria”) o una unica sillaba (“la la la la”), purchè si abbia l’accortezza di variarne l’intonazione, a seconda di ciò che si vuole esprimere.

Cannata sosteneva che il sogno della sua vita sarebbe stato poter discutere di grammatica con Maria Luisa Busi, presentatrice del TG1 di cui era innamorato (“E’ bella come la Madonna di Fatima. Io me ne intendo, sono un pittore”). Sosteneva che solo lei avrebbe potuto indurlo a desistere dalla sua carriera di art-serial killer. “Mi basterebbe parlarci una volta; sento che è la sola che saprebbe capirmi”.
Anche nel saggio dimostrativo di Antigrammatica registrato per il brano dei Deadburger, la frase di Cannata più ricorrente è: “Amare Maria”.

L’Antigrammatica di Cannata rivela non solo le geometrie mentali non euclidee di un alieno, ma anche un Amore assoluto e incondizionato – il tipo di amore che, in un mondo in cui anche i sentimenti sono do ut des, è rimasto appannaggio solo degli alieni.

Questo sotto è il video non ufficiale:

 

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SPECIALE ITALIA VOL. 1
Rock Sound/Freeway s.r.l. (1999)
CD allegato alla rivista Rock Sound

Deadburger ha partecipato con il brano “Io non so”, originariamente composto per l’EP “5 pezzi facili”, ma poi non incluso nello stesso perchè all’epoca senza voce (causa cessata collaborazione con Vittorio Canovai, primo cantante della band). Il brano venne successivamente cantato da Simone Tilli, subito dopo il suo ingresso nella formazione.
Il testo di “Io Non So”è tratto dalla poesia “3”, da “Improvviso e dopo” di Giuliano Mesa  (Anterem edizioni). Una poesia che si presta  sia a una lettura apocalittica, da dissolutio humani generis  (…un day after, nucleare o batteriologico), sia a una più “privata” ma non meno aspra  (la vertigine della solitudine, quando non resta più neppure la memoria a riempire il vuoto).

Giuliano Mesa, nomade/apolide di natali emiliani, è stato una delle voci più belle della poesia italiana recente. A dispetto del suo carattere, schivo e antipresenzialista, ha spesso scelto temi forti, in contrasto con la tendenza minimalista/individualista imperante; e li ha abbinati ad una ricerca sul linguaggio, e sul suono delle parole, da cui scaturivano testi che sembravano nati per diventare musica.
Del resto, la musica è stata una delle grandi passioni di Mesa, con particolare inclinazione verso la sperimentazione, dalla dodecafonia al free jazz.

I Deadburger hanno in seguito messo in musica, sempre con l’autorizzazione dell’Autore, anche un’altra poesia di Mesa. Il brano si chiama “Magnesio” (pubblicato nell’album “C’è Ancora Vita Su Marte”) e Giuliano, in una bella lettera alla band, raccontò che l’input iniziale della poesia era stata una riflessione su come la violenza fisica e la sua rappresentazione mediatica possano alimentarsi reciprocamente. Riflessione sempre attuale, benchè scritta parecchi anni prima che le foto sorridenti dei torturatori di Abu Graib facessero il giro del mondo.

Quello che amavamo di più in Mesa era che non cedeva alle lusinghe dello “sguardo distaccato” nè dell’ironia obbligatoria del postmoderno. No, Mesa era intransigente, rigoroso, etico. Aveva un coinvolgimento emozionale assoluto con quello che scriveva (usando le sue parole, era uno “stremarsi per formarsi”), e con il modo in cui scriveva (“lacerando alfabeti”).
Giuliano Mesa è morto nel 2011, dopo due anni di lotta con la malattia. Se ne è andato a ferragosto, senza fare clamore, come era nella sua natura.

 

ALTTRE PARTECIPAZIONI

 

arezzo_wave_1996
AREZZO WAVE LIVE FESTIVAL
RCA/BMG Ricordi s.p.a. (1996)
Compilation ufficiale della manifestazione Arezzo Wave 10a Edizione.
Doppio CD.
Deadburger ha partecipato con il brano “Italiano Cyborg” special mix di Paolo Favati.

 

pulp_1997
EXTREME PULP
New Digital Media (1997)
CD allegato alla rivista Extreme Pulp
Deadburger ha partecipato con il brano “Shell” tratto dall’album di esordio “Deadburger”

 

IN-FRACTION
cd Fridge Records realizzato in esclusiva per la CASIO
Deadburger partecipa con il brano “La Donna Più Bella In Città”, tratto dall’album di esordio “Deadburger”.

 

THE TRIP
cd rom Fridge Records, allegato alla rivista “B-Side”
pubblicata da Juice Editrice nel 1999
Deadburger è presente nella colonna sonora con il brano “Issey Sagawa Fan Club”, tratto dall’album di esordio “Deadburger”

 

mei_2001
MEI SPECIAL WORLD
Meeting delle Etichette Indipendenti (2001)
Materiali Musicali
Vitaminic s.p.a
Deadburger ha partecipato con il brano “Io non so” tratto dall’EP “5 pezzi facili”

 

mucchio_2003
MUCCHIO SELVAGGIO (2003)
CD riservato agli abbonati della rivista.
Deadburger ha partecipato con il brano “Sututre” tratto dall’album “S.T.0.R.1.E.”

 

psycho_2003
PSYCHOSONIC! VOLUME 49
CD allegato alla rivista Psycho! n. 73 (2003)
Deadburger ha partecipato con il brano “Bruciando il picoclo padre” tratto dall’album “S.T.0.R.1.E.”

 

rock_star_2004
ITALY VOL. 3
Rockstar (2004)
CD allegato alla rivista Rockstar n.2 – 2004
Deadburger ha partecipato con il brano “electroplasmi” tratto dall’album “S.T.0.R.1.E”.

 

MUSIC WITH ATTITUDE VOL III
cd allegato alla rivista Rocksound, agosto 2007
Deadburger partecipa con il brano “Personal Titanic”, tratto dall’album “C’è Ancora vita su Marte”